Se uno dei due coniugi si trova in un’altra città o all'estero, può sottoscrivere la domanda con firma autenticata davanti all'autorità consolare o ad un notaio.
Se uno dei due coniugi si trova in carcere, può sottoscrivere la domanda con firma autenticata davanti al direttore del carcere; l’altro coniuge potrà provvedere al deposito e alla firma della domanda in cancelleria. Il giorno dell’udienza il detenuto dovrà essere tradotto per la comparizione, su sua richiesta.